Borghi e monumenti abbandonati

Galeria Antica, tra campi di grano, boschi e cascate

La città morta di Galeria Antica si trova nella campagna romana a nord della città, nei pressi della via Braccianense. E’ un borgo, probabilmente di origine etrusca, che è stato abbandonato all’inizio del 1800 a causa di un’epidemia di malaria.

Le rovine di questo borgo sono posizionate su di uno sperone di tufo, circondato da una fitta vegetazione e dal fiume Arrone che durante questo tratto di percorso, regala scorci molto belli e suggestivi con cascate, forre e percorsi naturalistici.

Con una bella camminata di circa 10 Km, che parte dal piccolo borgo di Santa Maria di Galeria, si possono ammirare diversi paesaggi, dai campi di grano di un verde abbagliante, ai sentieri più difficili da percorrere con piante di cardi alti e spinosi per arrivare e addentrarci nel bosco vero e proprio che costeggia il fiume e avvolge le rovine di Galeria Antica.

 

Santa Maria di Galeria

Prima di iniziare l’escursione abbiamo visitato il piccolo borgo di Santa Maria di Galeria, la sua piazzetta e la piccola chiesa che si nasconde tra le facciate dell’antico casale rurale. E’ stata costruita sui resti di una cisterna di origine romana, che si può visitare insieme al piccolo museo adiacente alla chiesa.

Che ne sai tu di un campo di grano….

Durante tutta la giornata abbiamo visto moltissime cose, ma la meraviglia che si è presentata ai miei occhi nel primo tratto del percorso, è indescrivibile.
Distese infinite di campi di grano di un verde acceso, intenso, compatto e senza sfumature ci hanno accompagnato per i primi chilometri di camminata e fotografare tutto questo splendore mi ha veramente entusiasmato. Ogni tanto, qua e là si notavano puntini rossi e gialli che sbucavano tra le alte e forti foglie di grano. Erano i papaveri e le margherite che rendevano ancora più bucolica l’atmosfera.

“Quando vado in campagna e vedo il sole e il verde e la fioritura di ogni cosa, mi dico “Sì, tutto questo appartiene a me!” (Henri Rousseau)

Spero che le foto che seguono riescano a rendere la bellezza di questi paesaggi e la mia emozione nel catturare e congelare quelle immagini!!!

Il bosco e le sue acque rumorose

Terminati i campi di grano, abbiamo iniziato ad inoltrarci tra la vegetazione più selvaggia attraverso sentieri delimitati da piante alte quasi come noi e devo dire anche molto fastidiose. Le foglie spinose dei cardi sono una tortura!!!!…e anche il caldo che iniziava a farsi sentire….

Ma ben presto abbiamo raggiunto l’entrata del bosco e sentito il rumore delle acque dell’Arrone, godendoci la frescura e l’ombra dei lecci e dei cerri.  Qui abbiamo seguito un sentiero  a volte molto vicino al fiume a volte più lontano, ma sempre con il sottofondo musicale delle sue acque croscianti.

Tra forre, cascate e un’antica mola, il tempo nel sottobosco si è dilatato permettendoci di godere a pieno ciò che la natura generosa ci regala sempre: una pace interiore e un ricongiungimento con noi stessi, che fuori da lì è un’utopia.

 

Grovigli

Quando vado in esplorazione di questi luoghi, quello che mi lascia sempre affascinata, è vedere come la natura riesca indisturbata a prendere il sopravvento sulle opere fatte dall’uomo e come riesca a creare dei grovigli di rami e mattoni dando vita a delle vere e proprie opere d’arte.

 

Le rovine di Galeria Antica

Il nostro percorso si è concluso nella vecchia e abbandonata città di Galeria.

Siamo entrati dal portale principale e abbiamo gironzolato tra le vecchie strutture abitative oramai ridotte a rovine.

Ad essere invece quasi intatto è il campanile del vecchio borgo che si riesce a vedere da lontano anche dalle colline circostanti. 

Meravigliosi compagni di viaggio

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