Street art

Pillole d’avventura alla ricerca di casali abbandonati

Pigrizia o azione

Sabato, primo pomeriggio, indecisa se poltrire finalmente sul divano dopo una settimana estenuante tra impegni lavorativi e familiari, o reagire a questa spinta apatica verso il telecomando, e afferrare la mia reflex ed avventurarmi in cerca di qualcosa da fotografare.

Fortunatamente ha vinto la parte avventurosa di me, che tra l’altro ho scoperto da un paio di anni, e mi sono decisa a perlustrare un casale abbandonato nelle campagne del quadrante ovest di Roma.

Questa volta, a differenza delle altre , sono andata da sola (ah no, anche nella chiesa di Santa Maria Ad Magos ero sola!!), forse un po’ incoscientemente, ma vi assicuro che ne è valsa la pena, sia per i due pezzi bellissimi di street art che ho trovato dipinti all’interno, sia per la scarica di adrenalina che ho provato e che ha dato una scossa alla giornata.

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti

Lentamente muore chi non rischia la certezza per l’incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita,
di fuggire ai consigli sensati………

Martha Medeiros

Si entra…

L’erba, come si vede chiaramente dalle immagini, era stata tagliata da poco quindi sono riuscita agevolmente a raggiungere il casolare. 

Girando intorno alla struttura ho trovato tutti gli accessi murati, sia porte che finestre.  Esisteva solo un unico modo per entrare all’interno, un piccolo buco situato nel retro del casolare ad un’ altezza di circa un metro da terra!!! Era tanta la voglia di entrare, che sono riuscita a farmi piccola (e chi mi conosce sa che non lo sono!!!) e infilarmi all’interno della fessura, lanciando ovviamente prima lo zaino ed evitando che  qualche ortica presente sia fuori che dentro mi rovinasse il momento magico!!!

10 minuti fuori dal tempo

Come oramai avrete capito, leggendo anche gli altri articoli che raccontano di posti abbandonati, il protagonista indiscusso di questi luoghi è il silenzio. Questa volta ancora più assordante, che ha accellerato notevolmente il mio battito cardiaco provocando anche un leggero tremolio delle mani.

Ma la vista di questi magnifici pezzi di 0707 accompagnata da un profondo respiro, mi ha ridestata e così ho impugnato la macchinetta fotografica e ho iniziato a scattare. 

Queste macchie di intonaco blu, rimaste ancora attaccate ai muri rovinati del casolare, rendono l’interno sublime, calcolando che il soffitto nella prima parte è completamente assente e quindi tutto è soggetto costantemente a piogge, sole cocente e vento.

Il tempo si è fermato per pochi istanti mentre fotografavo, mentre immortalavo un luogo che esiste, ma che è nascosto e sconosciuto a molti. Dentro tutto è rimasto sospeso, fuori le macchine continuavano a passare ignare del tesoro che quel vecchio casolare abbandonato conteneva.

L’esplorazione è stata breve, non potevo rimanere altro tempo, ma inversamente proporzionale all’intensità!!! 10 minuti di evasione dalla routine!!!

Se pensi che le avventure siano pericolose, prova la routine: è letale.
(Paulo Coelho)

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