
La magia del bosco del Sasseto
Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà.Bernard de Clairvaux, Lettere, XII sec.
Se desiderate immergervi in un’atmosfera fiabesca e misteriosa, lontana anni luce dai ritmi e dai rumori della città, il bosco monumentale del Sasseto è il posto giusto per voi.
Si trova nel viterbese, alle pendici del borgo di Torre Alfina, sul quale svetta imponente l’omonimo castello. Qui, i racconti di cavalieri e castellane e di boschi incantati pieni di alberi che assumono sembianze umane o animali, sono assicurati!!!!
È un luogo avvincente per tutti, ma ovviamente i bambini troveranno un ambiente molto stimolante in cui liberare la propria fantasia.

Il bosco
Il bosco è stato per anni incustodito e accessibile a tutti fino a quando, due anni fa, il comune di Acquapendente lo ha acquistato, portando avanti un’opera di conservazione e protezione della flora e della fauna presenti al suo interno.
Attualmente è possibile addentrarsi nel bosco, solo previa prenotazione e accompagnati dalla guida del parco che con i suoi racconti e le sue spiegazioni, ci aiuta a capire e riconoscere meglio molti degli spettacolari esemplari di alberi e piante che popolano il bosco.
Si cammina attraverso un sentiero tra alberi secolari, rigogliosa vegetazione e enormi sassi vulcanici ricoperti interamente da muschio selvatico di un colore verde accesissimo. Il nome del bosco, ossia bosco del sasseto, è dovuto proprio alla presenza di questi enormi massi, depositati lì grazie ad un’eruzione vulcanica avvenuta circa 820.000 anni fa, da un vulcano la cui bocca era posizionata nell’area dell’attuale castello.
Il sentiero invece fu costruito agli inizi dell’800 dal marchese Cahen che per anni fu il proprietario del castello e del bosco sottostante. Lo amò a tal punto che lo scelse come luogo della sua ultima dimora. Nella parte più bassa del bosco, infatti volle costruire la sua tomba in stile gotico che è tuttora presente e ben custodita.
Il bosco non è stato tagliato per decine di anni. Tutt’ora vengono lasciati al loro posto i rami o i tronchi morti o spezzati. E’ la stessa natura che se ne riappropria, divenendo tana e rifugio per gli animali o terreno fertile per la crescita dei funghi o del muschio selvatico.
Nel bosco ogni vecchio gigante,
sia abete, sia quercia, sia pino,
ha intorno, ai suoi piedi, un giardino
di piccole piante.Son muschi, son felci, son fiori,
e fragole rosse e lichene
cui l’albero antico vuol bene,
suoi teneri amori.E mentre le fronde superbe
protende più su verso i cieli,
ei pensa a quegli umili steli
nell’ombra, tra l’erbe.(Nel bosco di Lina Schwarz)
Al suo interno convivono castagni, faggi, l’olmo montano, l’acero di monte, il leccio insieme ad altre 30 specie di alberi differenti. Tutti alberi secolari e monumentali che contribuiscono a mantenere e conservare la biodiversità del luogo con una ricca flora e fauna. Il bosco è infatti abitato da cinghiali, scoiattoli, molti uccelli tra cui il picchio rosso minore che in Italia è molto raro.
Per sapere di più sulla storia del bosco delle favole potete visitare il sito di Acquapendente.


Un ambiente fiabesco
Ma è soprattutto l’atmosfera magica che ti avvolge e ti cattura, a rendere la passeggiata alquanto piacevole e affascinante.
Gli alberi con le loro forme contorte, a volte concave, assumono sembianze di creature viventi. Il muschio e le felci che avvolgono i massi lavici, regalano una visione fiabesca del bosco, e anche al tatto sembra di toccare morbidi mantelli di velluto.
La luce fatica ad entrare, ma si vedono timidi raggi di sole che riescono ad infiltrarsi e ad illuminare piccoli spazi di bosco rendendoli più lucenti e con colori più accesi.
In questa stagione autunnale il sentiero è ricoperto da un tappeto di foglie gialle e rosse, dai gusci spinosi delle castagne e da una moltitudine di funghi e bacche.
Durante tutta la passeggiata ci accompagna il suono della natura, il fruscio delle foglie che si muovono al vento, il cinguettio degli uccelli, il muoversi dei piccoli animali che rientrano nelle loro tane.
E poi ci sono gli odori, specie in questa stagione dove il sottobosco è più umido: quello della corteccia e del muschio che la ricopre, quello del legno bagnato e dei funghi, l’odore delle foglie cadute e macerate sotto ai nostri piedi. Odori veri, naturali, genuini.
E’ un’esperienza sensoriale che ti regala una pace interiore, in cui è facile e doveroso abbandonarsi per ritrovare un po’ d’armonia con se stessi e con l’ambiente che ci circonda.




Alberi magici








Prodotti dal bosco




La gita non finisce qui…
Ovviamente la nostra gita non poteva finire qui!!
Abbiamo camminato per i vicoli del borgo di Torre Alfina fino ad arrivare su in cima dove è presente il maestoso castello.
Subito dopo pranzo ci siamo diretti invece nel borgo di Acquapendente per ammirare i suoi fantastici murales sparsi per tutto il paese.
Per i dettagli e le foto di questa seconda tappa, dovrete aspettare il prossimo racconto!!!!

Rocchette e Rocchettine, due gemelle diverse

Torre Alfina e i murales di Acquapendente
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