
L’importanza di una chiesa abbandonata: Santa Maria ad Magos
È sabato mattina presto, poche macchine in giro, pochi rumori, il sole ancora tiepido, a sinistra una ferrovia e davanti questo casale abbandonato, Santa Maria ad Magos.
Piccolo cancello, sentiero spianato da precedenti passi, una ‘poesia’ dipinta sulla facciata di pietra rovinata dal tempo e dall’incuria. Finestre senza vetri, edera verde che ha preso il sopravvento.
Il cuore che velocizza il suo ritmo, le mani che tremano, il passo incerto. Entro, il tempo si ferma….


Santa Maria ad Magos
È sorprendente come una piccola chiesa abbandonata possa riprendere vita attraverso immagini e colori densi di significato.
Le piccole nicchie presenti sulle pareti laterali hanno assunto le sembianze dei vizi capitali.
Accidia, gola, ira, lussuria, avarizia, invidia sono le meravigliose opere di Other e Saviols.
E al centro c’è lei, sopra a quello che un tempo era il vecchio altare. Un profilo di donna, bellissimo, opera di 0707, uno street artist che ha regalato in tanti angoli di Roma, meravigliosi volti di donna.
Tutto questo grazie all’intervento di FotografiaErrante che descrive questo progetto in un articolo del suo blog.







Il resto è abbandono, degrado, rovina.
Fuori però, a rendere meno solo questo posto, c’è Qwerty che ha dipinto il suo oramai conosciutissimo omino nero dalla testa grande che abbellisce ogni luogo offrendo al mondo il suo cuore rosso.
Lo stesso Qwerty (che in realtà è un duo) afferma in un’intervista nel sito Trib Log, che:
” QWERTY e’ l’uomo contemporaneo che sta annegando nell’etere, ma sente ancora il bisogno di avvicinarsi alla vita vera di un fiore.
Siamo animali razionali, abbiamo bisogno di tecnologia ma anche di tramonti, temporali, fiori, abbiamo bisogno di carezze, odori, tatto, abbracci” (QWERTY)
Ed io aggiungo che abbiamo bisogno di scavare nel nostro passato, di nutrirci di storie e di aneddoti per riscoprire le nostre origini.
I luoghi abbandonati oltre ad emozionarci, ci permettono tutto questo perchè ci danno lo stimolo per studiare ed approfondire.

La piccola Chiesa di Santa Maria ad Magos si trova sull’Ardeatina, un’antica strada romana che attraversa la campagna dell’agro romano fino ad arrivare ad Ardea.
Lo stato di abbandono è esso stesso fascino
Ora è in stato di abbandono e circondata da piccole discariche, ma un tempo ha avuto una sua importanza dal punto di vista religioso.
Al suo interno fu custodita per alcuni anni l’immagine della Madonna del Divino Amore, riportata poi nell’attuale Santuario.
La chiesa è parte integrante del casale della Falcognana composto da una struttura centrale e da altri edifici che probabilmente servivano da stalla e magazzino.
Tutta la struttura, che risale al IX secolo, fu di proprietà della chiesa fino al XIV secolo e poi fu venduta dapprima ai Colonna e successivamente alla famiglia nobiliare dei Cenci.
Per altre informazioni
Sul seguente sito troverete una breve storia sulle origini del Santuario del Divino Amore ed il suo legame con la chiesa di Santa Maria ad Magos.

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