
Una passeggiata nei luoghi di Pier Paolo Pasolini tra Bomarzo e Chia
I luoghi incantati che catturarono Pasolini
“Ebbene, ti confiderò, prima di lasciarti, che io vorrei essere scrittore di musica, vivere con degli strumenti dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta innocenza di querce, colli, acque e botri, e lì comporre musica l’unica azione espressiva forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà”
(Pier Paolo Pasolini)
Ci troviamo in un bosco incantato tra i borghi di Bomarzo e Chia, un bosco pieno di meraviglie, continue sorprese, atmosfere che fanno viaggiare l’immaginazione, allontanandoci per un po’ dalla realtà, rimanendo così sospesi nel tempo.
Un luogo talmente magico che Pasolini se ne innamorò durante le riprese del suo film ‘Vangelo secondo Matteo’ mentre stava girando la scena del battesimo di Gesù nel Giordano. Rimase talmente affascinato da voler comprare la Torre medievale di Chia, già allora un rudere, e costruirci intorno la sua dimora piena di vetrate e luce.

Le cascate di fosso Castello
La nostra avventura è iniziata molto presto, perché eravamo desiderosi di passare più tempo possibile all’aria aperta vista l’imminente passaggio in zona rossa della regione Lazio. Sapevamo inoltre, documentandoci su Internet, che le cose da vedere erano molte e non volevamo rinunciare a nulla.
Le tappe della nostra escursione sono state tre: le cascate di fosso Castello, la piramide etrusca e la necropoli etrusca, il tutto all’interno di un bosco pieno di querce, cerri e roverelle.
La prima meraviglia apparsa ai nostri occhi, dopo aver percorso un piccolo sentiero dove la primavera con l’erica bianca cercava di primeggiare sui cespugli ancora color rame, è stata la visione delle cascate con le numerose vasche ricche di acqua.


Era presto ed eravamo da soli, anzi no eravamo circondati da una natura generosa e molto presente!! L’aria era ancora frizzantina, resa umida dall’acqua delle cascate e dalla folta vegetazione che disordinatamente si contorceva e ci sovrastava. L’acqua azzurra del torrente si scontrava con il verde acceso del muschio sugli enormi massi di peperino e sulla corteccia degli alberi. E poi c’era lui, il rumore delle cascate e dell’acqua che forse è uno dei suoni più rilassanti e dolci che riesce a conciliarti con il mondo, ma soprattutto con te stesso.







Le mole
Durante il sentiero che costeggia il torrente, ci siamo imbattuti nei resti di vecchi mulini, costruite in epoca medievale per la macinazione del grano e dell’olio e attive fino al dopo guerra. Subito dopo l’abbandono c’è stata una forte attività di sciacallaggio degli interni, portando via addirittura i tetti e le tegole.
Queste strutture oramai ridotte a ruderi si sono inserite perfettamente all’interno del paesaggio divenendo un tutt’uno con la vegetazione. I mattoni sono coperti interamente da muschio e all’interno troviamo cespugli e arbusti che si sono appropriati dell’ambiente.
Dentro una di queste mole, decidiamo di fermarci e fare uno spuntino sedendoci proprio sulle pietre usate per la macinazione del grano rimaste lì a terra per tutti questi anni








Perdersi nel bosco per poi essere salvati
Durante questa esplorazione, non posso dire certo che ci è mancato l’aspetto avventuroso, visto che abbiamo rischiato di perderci nel bosco in cerca della piramide Etrusca. Se devo fare un appunto, indubbiamente i sentieri non sono ben segnalati ed entrando nel bosco è facile perdersi e non trovare la via d’uscita.
Ci siamo incamminati così alla ricerca della piramide etrusca, e dopo circa un chilometro abbiamo iniziato a scendere nel bosco incontrando all’inizio una via cava ancora intatta. Lì è presente ancora l’incisione “Iter Privatum Duorum Domitiorum” di epoca romana perché tutta la zona è stata dal 50 al 90 DC di proprietà dei fratelli Domitii, Lucanus e Tullius. Era un passaggio obbligato per proseguire il percorso verso il Tevere, passaggio che doveva essere pagato!!



Proseguendo ci siamo resi conto che il sentiero non era quello corretto e abbiamo rinunciato a proseguire lasciando Andrea molto deluso e scontento.
Ad un tratto però compare davanti a noi una persona, che ci ha tratto in salvo e ci ha ricondotto sulla retta via!!! Lui è Salvatore che per noi lo è stato di nome e di fatto. Salvatore Fosci è la persona che meglio di chiunque altro conosce ogni angolo, albero, sentiero, pericolo del bosco, ma soprattutto conosce la sua vera storia perché in parte ne è stato un protagonista e perché il suo papà ha vissuto, ha amato e protetto per anni questo luogo meraviglioso.
Da quel momento non ci ha lasciato più e ci ha guidato nelle tappe successive. Tutte le informazioni che vi racconterò sono frutto dei suoi racconti, racconti fatti di esperienza, studio, e amore per la sua terra. Su internet si parla molto di lui, ma io ho avuto il piacere, la fortuna ed il privilegio di sentirli dal vivo.


Riscoperta delle proprie origini
Grazie alla sua gentilezza e disponibilità, siamo riscesi nel bosco e finalmente abbiamo potuto ammirare la piramide etrusca. In realtà il nome con la quale è sempre stato conosciuto questo monumento dagli abitanti del luogo, è il sasso del predicatore, nome con il quale si indicano tutte le strutture di questo genere presenti nella zona di Bomarzo, Soriano e Vitorchiano. E’ stato proprio Salvatore, nel 2018 a farla riemergere dalla vegetazione che aveva preso il sopravvento, e insieme ad essa ha reso percorribili i sentieri per accedervi. Lui l’ha ripulita e l’ha riportata a tutto il suo splendore, spinto dal desiderio di ritrovare le sue origini e di regalare e restituire al padre un luogo che aveva protetto e tanto amato.
“La sensazione che provo è bellissima, riesco a ritrovare me stesso; scappo da un mondo e da una società che ti ha rapito e che ti usa per il suo scopo, dove sono gli altri che decidono per te.
Mi piace sparire tra le rupi del passato, e una volta lì, mi sento a casa e capisco che qui il mondo si è fermato. Tutto ciò che incontri davanti a te è lì da secoli, sempre uguale. Qui la vegetazione riesce ancora a vincere sull’uomo e se oggi io ripulisco un sito dalla vegetazione, spero che fra tanti anni -quando noi saremo storia per gli altri – qui il progresso non avanzi e che la vegetazione in queste selve sia ancora il nemico-amico da battere” . (Salvatore Fosci)
La piramide etrusca
Originariamente si pensa che questo grosso masso di peperino sia stato un monumento funerario, anche se , a differenza di altri presenti nella zona, non ha impresso il nome del defunto. Un’altra ipotesi è quella di un sasso di confine per delimitare le terre. E’ infatti situato lungo una linea dove sono state ritrovate delle incisioni sulla pietra con la parola ‘terminus’ (dio protettore dei marcatori di confine).
Una cosa è certa, è stato sempre un monumento rispettato come luogo sacro; lo testimoniano le croci che si possono vedere scolpite nella pietra, ma anche i gradini che dopo essere stati ripuliti non hanno rivelato nessuna traccia di usura e consumo.
Nei secoli è stato usato anche come monumento sacrificale, dapprima dai Romani come rito pagano piuttosto violento, e successivamente come sacrificio pastorale favorito dalla posizione del sito a Nord Ovest che permetteva di conservare bene le carni. I canaletti di scolo presenti, possono accreditare questa ipotesi, canaletti che servivano probabilmente per convogliare i fluidi corporei degli animali.
E’ stato edificato in epoca etrusca, modificato e ampliato in quella romana e successivamente in quella medievale.
Come afferma Salvatore, la piramide ha avuto più lavorazioni: la prima parte edificata, quella più antica, comprende i 28 gradini iniziali più i 9 successivi che portano all’altare principale. Successivamente è stata allargata con gli altri vani, ma questa seconda lavorazione è più grezza e risalente probabilmente al periodo medievale.
Poco sopra la piramide è presente una tomba che successivamente è stata riutilizzata come abitazione. L’hanno chiamata ‘finestraccia’. Salvatore ci ha raccontato che in tempo di guerra, è stata utilizzata come nascondiglio per i partigiani e i tedeschi che avevano disertato, e suo padre, allora ragazzino, portava loro il pignatto con i fagioli.




Necropoli di Santa Cecilia
Ecco avvicinarsi la terza tappa: la Necropoli.
Il destino di questo sito è il medesimo di quello della piramide. Nata come necropoli etrusca, è stata successivamente trasformata, modificata e riadattata cambiandone funzione.
Intorno ad essa e ai suoi cippi funerari, sono state costruite delle abitazioni e anche delle pestarole per fare il vino con la convinzione che si viveva e si moriva nello stesso luogo.
La necropoli è infatti esposta ad est come simbolo di rinascita; ad est sono esposti anche alcuni resti di sarcofagi oramai considerati rovine. Salvatore ci ha spiegato che tutta la zona ha subito saccheggi da quando i pastori (compreso suo papà) hanno lasciato questi luoghi. Fino a quando l’attività pastorale era viva e attiva, il bosco e questi meravigliosi gioielli erano al sicuro.







Durante tutto il percorso non sono mancati i punti panoramici sulla valle del Tacchiolo da cui anticamente partivano i rifornimenti di pietra e argilla per le costruzioni romane.
Non posso che essere entusiasta per tutte le splendide cose che ho visto in una sola giornata. Sono stata fortunata ad aver conosciuto Salvatore che è letteralmente un libro pieno di informazioni su gran parte del territorio compreso tra Bomarzo, Soriano e Chia. compreso il parco dei mostri di Bomarzo. Inoltre questa giornata all’aria aperta mi ha permesso di fare un pieno di energia positiva che spero mi servirà per tutto il periodo di lockdown che dovremo affrontare.


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2 commenti
Paolo
Cara Valentina, la passione e l’accuratezza con cui hai descritto i luoghi visitatati col piccolo Andrea mi hanno riportato indietro a quella magica giornata dell’anno scorso quando, anche noi ci siamo immersi nel bosco delle meraviglie di Chia. Ti Auguro Tante escursioni così e posti da immortalare
Angolifuoridaltempo
Grazie Paolo, posto fantastico!! Poi Salvatore è stato una guida eccellente raccontandomi ogni particolare😉