Angoli fuori dal tempo

Volterra: vicoli in pietra, paesaggi e antiche memorie.

Due giorni, immensi, intensi e immersi nelle dolci colline di Volterra, in Toscana, un piccolo borgo di origine etrusca, famoso in tutto il mondo per la produzione di alabastro (o anche chiamata ‘pietra di luce’), che regala scorci e paesaggi veramente molto suggestivi.

Ma Volterra ha anche ospitato per molti anni la più grande struttura manicomiale in Italia, assorbendone storie, identità e memorie di chi è vissuto lì ed è spesso stato dimenticato. (di questo luogo di alienazione umana ne parlerò nel prossimo articolo).

Volterra

Volterra, un piccolo viaggio tra i vicoli di pietra panchina, tipica della Toscana occidentale, sovrastati dalla presenza costante delle sue torri che svettano sui tetti delle abitazioni del centro storico.

Ho osservato Volterra con il naso costantemente all’insù come i miei pensieri che spesso libero verso l’alto, catturata dalle file di bifore del palazzo dei Priori, dalle sue torri, dai panni stesi, colorati e profumati di bucato steso al sole. E poi ancora dai lampioni, che sporgono dai muri in pietra, che di notte regalano un’atmosfera quasi celestiale, come tante piccole stelle che illuminano le vie e le piazzette. 

Sguardo in sù per raggiungere i fasci di luce che si fanno largo tra gli stretti vicoli del centro.

Attraverso gli archi di accesso alla città antica, fisso a perdita d’occhio le vaste distese collinari, che in questo periodo autunnale perdono il loro tipico colore verde, per vestirsi di tonalità calde e accoglienti.

L’aria frizzantina della sera mi invoglia verso un buon bicchiere di vino rosso, corposo, dal gusto caldo e morbido che esige e si completa con pietanze anch’esse importanti. 

La cucina toscana sa veramente coccolarti e tu inerme non puoi che abbandonarti a questa insistente corte.

La Toscana è bella d’autunno. Puoi camminare lungo sentieri che hanno il profumo dei funghi e delle ginestre, ascoltare le voci del vento che chiama dai poggi orlati di cipressi e di abeti, ed è tempo di vendemmia, l’uva si gonfia violetta tra i pampini fitti, i fichi pendono dolci dai rami che fremono di fringuelli e di allodole, nei boschi le foglie si accendono di giallo e di arancio bruciando il monotono verde d’estate.
(Oriana Fallaci)

Paesaggi

Come non gioire osservando la natura che cambia le sue vesti, i suoi colori e i suoi profumi!!

Guidare per le strade provinciali della Toscana che disegnano linee curve tra le vaste distese di viti, di campi coltivati, di ulivi, è veramente rilassante. In lontananza si vedono le fattorie e i vecchi casolari preceduti da file diritte di cipressi piantati ad intervalli costanti che rendono il paesaggio toscano unico al mondo.

Emozioni

Emozioni, tante, diverse, alcune forti, altre meno; pensieri e desideri che in questi due giorni hanno riempito la mia anima tanto quanto lo hanno fatto le immagini con i miei occhi.

Visitare un luogo diverso da quello che vivi quotidianamente, ti lascia sempre molte sensazioni, non è detto che siano per forza positive, ma l’importante è percepirle, capire se quel luogo per qualche ragione ti abbia permesso di sperimentare te stesso in situazioni diverse…e questo posto lo ha fatto.

Sono stati due giorni intensi dove abbiamo fotografato tanto, ma soprattutto io l’ho fatto cercando di godermi il luogo, le persone che ho incontrato e conosciuto, il cibo che ho mangiato.

Ed il sorriso di questa creatura aperta agli altri, per niente impaurita, ma anzi incuriosita dalla macchinetta fotografica, è l’immagine che più di tutte mi ha regalato emozione!!!!

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