
Percorsi d’acqua nei boschi della Sabina
L’acqua, un elemento tanto semplice, quanto essenziale per tutti gli esseri viventi, è ovunque in Sabina. I fitti boschi dei monti reatini sono colmi di corsi d’acqua più o meno importanti ma che contribuiscono a rendere rigogliosa, lussureggiante e di un verde acceso l’intera vegetazione.
Il corso d’acqua forse più importante è il fiume Velino che, con la sua considerevole portata, scorre dapprima nella valle ai piedi del Terminillo e poi si insinua nelle affascinanti gole di Antrodoco.
Ma anche il fiume Farfa, regala uno spettacolo per gli occhi quando scorre nelle sue strette gole, tra il comune di Castelnuovo di Farfa e quello di Mompeo.
E poi ci sono gli innumerevoli ruscelli, cascate, pozze che in estate fanno venire voglia di tuffarcisi dentro o quantomeno di camminare a piedi nudi per trovare un po’ di refrigerio.
Chi mi segue, sa quanto adoro passeggiare nei boschi accompagnandomi sempre da un corso d’acqua che con il suo soave rumore non ti lascia mai sola e che ti ricorda quanto la natura non possa essere arginata e ancora di più un fiume che, incontrando un ostacolo, trova sempre il modo di cambiare percorso.
Dicono che prima di entrare in mare
Il fiume trema di paura
A guardare indietro
tutto il cammino che ha percorso,
i vertici, le montagne,
il lungo e tortuoso cammino
che ha aperto attraverso giungle e villaggi.
E vede di fronte a sé un oceano così grande
che a entrare in lui può solo
sparire per sempre.
Ma non c’è altro modo.
Il fiume non può tornare indietro.
Nessuno può tornare indietro.
Tornare indietro è impossibile nell’esistenza.
Il fiume deve accettare la sua natura
e entrare nell’oceano.
Solo entrando nell’oceano
la paura diminuirà,
perché solo allora il fiume saprà
che non si tratta di scomparire nell’oceano
ma di diventare oceano.(Khalil Gibran)

Gole del Farfa







Le pozze del diavolo
Alle pendici del monte Tancia (il più alto tra i monti sabini) e il monte Ode, scorre invece un torrente, il Galatina che con il suo corso fatto di salti e cascatelle genera delle piccole piscine di acqua cristallina in cui d’estate è consigliatissimo farsi un bagno rinfrescante.
Il percorso dalla strada principale si divide in due, il primo si svolge tutto nel bosco, mentre il secondo, dopo il primo tratto in cui è presente una piscina naturale bellissima, prosegue in salita fino ad arrivare alla grotta di San Michele (l’ultimo tratto è costituito da un bel po’ di gradini!!!). La grotta è chiusa da una grata, ma è possibile comunque vedere gli affreschi ancora intatti al suo interno. L’ enorme parete rocciosa adiacente alla grotta rende perfettamente l’idea di quanto siamo piccoli e inermi davanti a tale spettacolo della natura!!!








Valle Scura – direzione Terminillo
L’escursione è tutta in salita ed il primo tratto è esposto, ma gli ultimi 30 minuti (sempre in salita) valgono veramente la pena. Non siamo riusciti ad arrivare alle cascate finali (era troppo tardi!!) che hanno un salto di 65 metri, ma solo a quelle intermedie che prendono il nome di pisciarelli, per la loro conformazione!!! Il sentiero è lo stesso che arriva al rifugio Sebastiani sul Terminillo.










Vi consiglio questi altri due luoghi in Sabina in cui l’acqua è la protagonista!!!
La chiesa di San Vittorino o anche detta la chiesa delle acque
Le cascate di Rio Petescia con l’abbazia abbandonata di Santa Maria in Piano

Il semaforo abbandonato di Capo Figari
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